martedì 8 ottobre 2013

Torretta. Una terrazza sul mare

Qualche mese fa alcuni amici mi chiedevano qualche idea, e non solo, che potesse servire a rendere Torretta migliore di quanto lo sia adesso, risposi che non avevo tanto tempo da potere dedicare al privilegio che mi veniva chiesto. Qualche settimana fa ancora altri amici a chiedermi: secondo te cosa si potrebbe fare? Stavolta ho risposto che quello che penso si possa fare lo scriverò cosicché possa essere di dominio pubblico.
Premetto che Torretta, come tutti i centri abitati di Sicilia, vive i disagi propri dei luoghi con una economia poco o scarsamente sviluppata, è una cittadina che si affaccia sul mare, vicina alla città, Palermo, e forse per questo a sviluppo limitato; limitato nel senso che quello che non trovo qui lo trovo a Palermo oppure vado a Palermo così trovo tutto, a palermo come pure nella zona industriale di Carini.
Ed eccolo qui il mio pensiero utopistico.
Torretta ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per diventare protagonista di una bella cartolina che potremmo chiamare una terrazza sul mare. Ma per far si che lo diventi è necessario risolvere alcuni problemi.
Bisogna risolvere i problemi di carattere urbanistico iniziando dalla viabilità, il cui transito veicolare ne invade le vie poco idonee a sostenerlo, magari, attraverso la realizzazione di una vera e propria circonvallazione che possa collegare largo degli oleandri con la S.P. 3 bis in direzione Palermo, liberando così il centro abitato e rendendolo maggiormente indipendente per la fruibilità collettiva; ripristinare la via Carlo Alberto e realizzare parcheggi idonei alle esigenze dello sviluppo che si intende programmare; creare le zone a traffico limitato, anche ad uso occasionale, creando e valorizzando l'agorà come centro di sviluppo, riunione e cultura. Ma, credo che questo da solo non basti, è necessario fare un accurato restyling, per creare un'immagine di qualità indispensabile a promuovere il prodotto Torretta nel mondo. Quindi rifare la pavimentazione dell'intero centro storico, riportandola al suo stato originario, realizzare una condotta idrica moderna capace di fornire l'acqua per tutti, tutti i giorni e 24 ore su 24, fornire il gas metano su tutto il territorio comunale, ripulire in centro abitato dagli orrendi fili che intrecciano e tessono l'aria appena sopra le nostre teste, sostituire ed uniformare gli attuali punti luce con altri più artistici con lampade a led a bassissimo consumo e migliore illuminazione estendendoli a tutto il territorio abitato, ripulire i muri imbrattati dalla vernice e dalle cartacce e ripristinare il giusto decoro urbano installando appositi pannelli artistici come spazi riservati agli annunci ed alle promozioni, infine, incentivare ed effettuare la ristrutturazione degli immobili disponibili ed in stato di abbandono per renderli fruibili in una rete di ricezione turistica.
Altro aspetto fondamentale della crescita e dello sviluppo è la cultura. So di una buona struttura abbandonata che potrebbe ospitare una scuola superiore o meglio ancora una scuola delle arti e dei mestieri. Penso alla creazione di un polo universitario per la ricerca scientifica. Penso alla risorsa del ciclo dei rifiuti. Penso alla possibilità dei produttori, che in conseguenza di tale sviluppo, potrebbero ingegnarsi con maggiore successo nella produzione, promozione e diffusione dei prodotti tipici.
So che per fare tutto quanto ci vuole un investimento forte e deciso, nel medio-lungo termine, non solo della pubblica amministrazione che da sé deve organizzare il territorio per renderne realizzabile l'idea e trovare le necessarie risorse economiche che si rendono disponibili soprattutto negli apposti bandi che individuano gli interventi finanziabili con risorse dell'europa.
Ma, penso che bisogna creare un paese accogliente, caldo, bello, vivo non solo nell'aspetto. Un paese coinvolgente con un tessuto sociale omogeneo attraversato da linfa genuina che dalle sue diversità produca germogli di vera ed autentica crescita.
La mia è un'idea utopistica dello sviluppo di Torretta. Ma, forse non troppo.