venerdì 30 agosto 2013

Politica e Magistratura un rapporto di amore-odio vecchio tanto quanto l’umanità ma indispensabile.

Politica e Magistratura un rapporto di amore-odio vecchio tanto quanto l’umanità ma indispensabile.
Da un lato l’essere umano con tutti i suoi pregi e difetti, tra i primi ci sono l’altruismo, la disponibilità, la bontà ecc., tra i secondi ci sono l’egoismo, l’opportunismo, la cattiveria ecc..
E proprio per questi motivi che l’uomo ha organizzato, nelle democrazie evolute, una distinzione tra chi si propone e raggiunge l’obiettivo di organizzare e dirigere il bene pubblico e chi deve effettivamente controllare, verificare e sanzionare che tale operato sia effettivamente svolto per la collettività senza nessuna eccezione ne favoritismo di alcun genere per qualcuno.
Ovviamente tale organizzazione è strutturata in modo tale che ciascuno svolga il suo ruolo in piena serietà, serenità e verità in ogni ordine e grado di giudizio!
Ora per dire qualcosa in merito alle ultime vicende giudiziarie personali di un noto politico italiano mi permetto di fare una riflessione.
Quest’uomo dal 1994 è in politica, è il leader di un partito di centro destra, e da allora ha ricoperto ruoli diversi: Presidente del Consiglio e dei Ministri, quando ha vinto; e leader dell’opposizione quando ha perso.
Da sempre nei suoi confronti una parte politica ha detto e “denunciato” l’incompatibilità tra l’attività privata che svolge e il ruolo pubblico che ricopre e gli italiani hanno sempre fatto la loro scelta, tenendo conto di quello che si pensa e di quello che si sente, dando sempre alla politica, nelle sue diverse componenti, la possibilità di ben governare e buon legiferare.
Ovviamente tale compito la politica lo ha sempre svolto, sicuramente fino a qualche giorno fa, con efficienza, efficacia ed economicità; poi all’improvviso la stessa politica ha avuto bisogno di una sentenza per fare una scelta e per continuare a blaterare di un problema che risale a prima del 1994 e nessuno ha mai risolto. Quella cosa denunciata come una distorsione tale è rimasta. Quindi tale distorsione è stata bene a tutti o tutti hanno avuto qualche utilità da tale distorsione, delle due cose una. Ma, in questa vicenda la certezza che emerge inconfutabile è che la politica in Italia non esiste più, se mai è esistita, secondo i criteri ed i dettati dalla Carta Costituzionale.