Finisce l'esperienza del consigliere comunale Giuseppe Di Gangi e al suo posto subentra il Sig. Francesco Bianco.
Anche la Giunta comunale di Bompietro, a causa di sopravvenuti impegni di carattere personale, perde la mano forte, esperta e preparata del Dr Albanese dimessosi dalla carcica di assessore comunale con delega per il bilancio, tributi, pubblica istruzione, pari opportunità e relazioni con il consiglio comunale. Ma qualche vocina fuori dal coro sostiene che le dimissioni siano arrivate per le continue incomprensioni con il Sindaco ritenutolo poco idoneo al ruolo ricoperto. Chi sà se sia vero? Ricordiamo che il Dott. Albanese, dopo la pensione, in breve tempo è passato da Palazzo Marino a Palazzo Ganci perchè fortemente voluto dal sindaco per dare credibilità alla sua giunta, alla sua azione politica, alla sua capacità amministrativa e potersi così riscattare del personale passato politico intriso di ingiuste maldicenze che ne precedono la fama. E chi se non un eccellente amministratore come il Dr Albanese poteva essere l'uomo giusto a certificarne le sue qualità politica e amministrativa? Ma oggi, dopo una campagna elettorale improntata alla rinascita di Bompietro, una campagna elettorale celebrativa dell'ottimo DNA dei bompietrini, una campagna elettorale intrisa delle più svariate promesse, pare che Bompietro doveva divenire il luogo in cui dovevano sorgere 1) un centro internzaionale di ricerca sulle specie marine in via di estinzione, 2) un aeroporto internazionale, 3) una caserma dell'esercito, 4) un paese albergo capace di ospitare migliaia di villeggianti, 5) una sezione del Ministero di Grazia e Giustizia, 6) un centro ippico-cinofilo, 7) la caserma dei carabinieri, 8) la residenza estiva del delegato ONU per la crisi nel Medio-Oriente, e molto altro ancora. Ma, grazie a Striscia la Notizia, si scopre che a sorgere sarà un grande ristorante-pizzeria-tavola calda in luogo della piscina comunale, all'epoca voluta dall'attuale sindaco, e per il cui completamento occorrono ancora 900.000 euri! E pare che tutte le altre cose dette non si sono potute fare per colpa della minoranza che le ha ostacolate in tutti i modi. Ma ora per realizzare tutto quello promesso il sindaco, nella predica di fine processione della Madonna del Rosario, si è parecchio arrabbiato e ha detto che se qualcuno si opporrà ancora alle sue idee e non si riconoscono i suoi sforzi si arrabbierà ancora tantissimo! Per la verità sarà giusto arrabbiarsi ma che c'entra la processione della Madonna del Rosario? Sapientia ecclesiae docet? O no? In ogni caso l'arrabbiatura del sig. sindaco mi ricorda una poesia che voglio qui riportare semplicemente perchè scritta da un poeta altrettanto fortemente arrabbiato sin dall'anno 20 a.c. circa. Fedro:
Ad rivum eundem lupus et agnus venerantsiti compulsi; superior stabat lupus
longeque inferior agnus. Tunc fauce improba
latro incitatus iurgi causam intulit.
«Cur» — inquit — «turbulentam fecisti mihi
aquam bibenti?». Laniger contra timens:
«Qui possum, quaeso, facere, quod quereris, lupe?
A te decurrit ad meos haustus liquor».
Repulsus ille veritatis viribus:
«Ante hos sex rnenses male, ait, dixisti mihi».
Respondit agnus: «Equidem natus non eram».
«Pater hercle tuus, ille inquit, male dixit mihi».
Atque ita correptum lacerat iniusta nece.
Haec propter illos scripta est homines fabula,
qui fictis causis innocentes opprimunt.
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