domenica 3 marzo 2013

Caro Lillo ecco cosa direi a Grillo



Un giorno il mio amico Lillo mi disse, se tu potessi parlare con Beppe Grillo cosa le diresti? Ora dopo qualche settimana di riflessione credo gli direi, anzi gli scriverei così. Ciao Beppe, mi permetto di darti del tu perché mi fa sentire meno distante da te in rapporto al mio status di semplice cittadino e al tuo essere un personaggio di rilievo della realtà politica. Spero che tu possa avere un minuto per leggere questo mio sfogo che vuole evidenziare alcune cose importanti che si potrebbero fare per migliorare l’Italia e far si che alcuni vetusti rappresentanti del Popolo italiano siano eradicati dalle Istituzioni. Nella miriade di cose da sistemare non c’è un ordine preciso da seguire, perché sono talmente tante che si rischia di impiegare un secolo per creare l’ordine da seguire. Ma siccome da qualche parte bisogna iniziare credo che primo fra tutti è la legge elettorale che va profondamente modificata.
I seggi siano individuati in rapporto di uno ogni 400.000 – 500.000 abitanti e possano essere candidati solo quanti non abbiano situazioni di incompatibilità o siano promotori e/o beneficiari diretti o indiretti di interessi che contrastano con le attività dello Stato non sussistendo per loro nessun legittimo impedimento.
I deputati siano eletti con l’espressione della preferenza e possano effettuare massimo due legislature. Il loro sistema pensionistico sia quello contributivo, come quello di tutti i comuni cittadini. Per la durata del loro mandato, la pensione maturi con il versamento dei contributi in rapporto al loro impiego; non godano di nessun vitalizio, non abbiano la buonuscita al momento della non rielezione. Non c’è nessun rapporto di lavoro!
Non godano di privilegi oltre quello  spettante per la rappresentatività, il loro compenso di parlamentare sia espressamente indicato nella legge e vada rivalutato secondo i criteri dei contratti collettivi e a questo non sia aggiunta altra remunerazione, derivante ad esempio da componente di commissioni e/o altro, eccezion fatta per la carica di Presidente della Camera e del Senato. Una sola pensione!
Il finanziamento pubblico ai partiti!
Sia prevista la cancellazione di ogni forma di elargizione statale ai partiti. Questi posso essere facilmente finanziati, con donazioni, sovvenzioni, lasciti, legati e secondo quanto altro previsto dal Codice civile ovvero direttamente dai loro iscritti dando, a quanti lo siano, la possibilità di dedurre l’importo nella dichiarazione del reddito. I loro bilanci siano pubblici e soggetti a revisione.
Venga ripristinato il falso in bilancio.
Venga rivisto il sistema del prezziario nazionale. Al Pubblico non può costare 1.000 euro quello che al pubblico ne costa 10, né a Milano un ago può costare 1 e a Siracusa 10!
Venga rilanciata la scuola pubblica e siano eliminate tutte le graduatorie esistenti. I concorsi, tutti i concorsi, siano banditi solo ogni qual volta ce n’è effettivo bisogno. Abbiamo bisogno del sostegno alla ricerca!
Sia istituto il sostegno di cittadinanza a quanti sono inoccupati e non godono di alcuna capacità economica o materiale.
Sia ripristinata la pensione di vecchiaia per quanti non possiedono alcuna fonte di sostentamento.
La sanità sia più seria e più vicina al malato. La formazione professionale avvenga nelle scuole, gli istituti tecnici devono preparare uomini da inserire immediatamente nel mercato del lavoro.
Le scorte siano notevolmente ridotte perché, molto spesso o l’impressione, che le minacce arrivano solo a quanti, scendendo a compromessi con cittadini che rappresentano spezzoni di devianza politica e sociale, non mantengono gli “impegni” assunti.
La “filosofia” non serve più!
Non c’è nulla di nuovo in ciò che scrivo di quanto già previste nella nostra grande Costituzione, ma gli uomini dell’apparato istituzionale non le hanno mai volute applicare. La meritocrazia vera e non patriarcale valga nello Stato. A cominciare da chi ci rappresenta! Tieni duro non mollare tanto il popolo vince sempre.

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