Un giorno il mio amico Lillo mi
disse, se tu potessi parlare con Beppe Grillo cosa le diresti? Ora dopo qualche
settimana di riflessione credo gli direi, anzi gli scriverei così. Ciao Beppe,
mi permetto di darti del tu perché mi fa sentire meno distante da te in rapporto
al mio status di semplice cittadino e al tuo essere un personaggio di rilievo della
realtà politica. Spero che tu possa avere un minuto per leggere questo mio
sfogo che vuole evidenziare alcune cose importanti che si potrebbero fare per
migliorare l’Italia e far si che alcuni vetusti rappresentanti del Popolo
italiano siano eradicati dalle Istituzioni. Nella miriade di cose da sistemare non
c’è un ordine preciso da seguire, perché sono talmente tante che si rischia di
impiegare un secolo per creare l’ordine da seguire. Ma siccome da qualche parte
bisogna iniziare credo che primo fra tutti è la legge elettorale che va
profondamente modificata.
I seggi siano individuati in rapporto
di uno ogni 400.000 – 500.000 abitanti e possano essere candidati solo quanti
non abbiano situazioni di incompatibilità o siano promotori e/o beneficiari
diretti o indiretti di interessi che contrastano con le attività dello Stato non
sussistendo per loro nessun legittimo impedimento.
I deputati siano eletti con l’espressione
della preferenza e possano effettuare massimo due legislature. Il loro sistema
pensionistico sia quello contributivo, come quello di tutti i comuni cittadini.
Per la durata del loro mandato, la pensione maturi con il versamento dei
contributi in rapporto al loro impiego; non godano di nessun vitalizio, non
abbiano la buonuscita al momento della non rielezione. Non c’è nessun rapporto
di lavoro!
Non godano di privilegi oltre
quello spettante per la rappresentatività,
il loro compenso di parlamentare sia espressamente indicato nella legge e vada
rivalutato secondo i criteri dei contratti collettivi e a questo non sia
aggiunta altra remunerazione, derivante ad esempio da componente di commissioni
e/o altro, eccezion fatta per la carica di Presidente della Camera e del Senato.
Una sola pensione!
Il finanziamento pubblico ai
partiti!
Sia prevista la cancellazione di
ogni forma di elargizione statale ai partiti. Questi posso essere facilmente
finanziati, con donazioni, sovvenzioni, lasciti, legati e secondo quanto altro previsto
dal Codice civile ovvero direttamente dai loro iscritti dando, a quanti lo
siano, la possibilità di dedurre l’importo nella dichiarazione del reddito. I
loro bilanci siano pubblici e soggetti a revisione.
Venga ripristinato il falso in
bilancio.
Venga rivisto il sistema del
prezziario nazionale. Al Pubblico non può costare 1.000 euro quello che al
pubblico ne costa 10, né a Milano un ago può costare 1 e a Siracusa 10!
Venga rilanciata la scuola
pubblica e siano eliminate tutte le graduatorie esistenti. I concorsi, tutti i
concorsi, siano banditi solo ogni qual volta ce n’è effettivo bisogno. Abbiamo
bisogno del sostegno alla ricerca!
Sia istituto il sostegno di
cittadinanza a quanti sono inoccupati e non godono di alcuna capacità economica
o materiale.
Sia ripristinata la pensione di
vecchiaia per quanti non possiedono alcuna fonte di sostentamento.
La sanità sia più seria e più
vicina al malato. La formazione professionale avvenga nelle scuole, gli
istituti tecnici devono preparare uomini da inserire immediatamente nel mercato
del lavoro.
Le scorte siano notevolmente
ridotte perché, molto spesso o l’impressione, che le minacce arrivano solo a
quanti, scendendo a compromessi con cittadini che rappresentano spezzoni di
devianza politica e sociale, non mantengono gli “impegni” assunti.
La “filosofia” non serve più!
Non c’è nulla di nuovo in ciò che
scrivo di quanto già previste nella nostra grande Costituzione, ma gli uomini
dell’apparato istituzionale non le hanno mai volute applicare. La meritocrazia
vera e non patriarcale valga nello Stato. A cominciare da chi ci rappresenta!
Tieni duro non mollare tanto il popolo vince sempre.
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